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Amore e Covid: cosa sta cambiando?

Amore e Covid: cosa sta cambiando?

Diciamolo. Sarà successo anche a te. Vivendo i sentimenti in piena emergenza Coronavirus, avrai rievocato delle assonanze con le celebri storie d’amore consumate sullo sfondo di catastrofi, pestilenze e contagi di massa. Il tuo pensiero avrà ripescato celebri romanzi, come “I promessi sposi” o “L’amore ai tempi del colera”, nelle cui trame, più che il panico e l’orrore delle pestilenze, si intrecciano dolore, attesa, pazienza e speranza.

L’amore ha gli stessi sintomi del colera” – chiosa Florentino nel romanzo di Gabriel García Márquez. Ed è proprio vero. Se ci pensi, l’amore sembra diffondersi come una malattia contagiosa. La persona “infetta”, in pieno stato di delirio, è portata a compiere gesti “folli” che, normalmente, non farebbe mai. Come il colera, l’amore sconvolge così tanto la vita da mutarne il senso, il corso, gli obiettivi, i pensieri.

Ci siamo passati tutti, costantemente o a tratti, eppure nessuno di noi aveva mai sperimentato i suoi effetti in pieno lockdown causato dal Covid 19.

Alzi la mano chi ricorderà sempre il 2020: anno non solo bisestile ma segnato da un evento assurdo, inimmaginabile, ai limiti della distopia. Il Coronavirus ha intaccato le nostre vite, trasformandole in angoscianti routine fatte di obblighi, restrizioni, terribili notizie e immagini agghiaccianti.

Siamo stati obbligati a serrarci nelle nostre case con l’ordine di uscire solo per improrogabili necessità, muniti di autocertificazione, guanti e mascherine (neanche indossassimo scafandri!). Il Covid 19 ha rimodulato ogni aspetto della nostra vita, mettendo in quarantena anche l’amore.

Ti sei chiesto quanti innamorati ha diviso la quarantena? Quante storie d’amore sono finite e quante quelle messe in stand-by durante il lockdown imposto dalla necessità di contenere i contagi da Coronavirus?

Probabilmente, più che chiedertelo, starai vivendo uno di questi scenari.

L’amore in trappola

Proprio così. In trappola. Come fosse in una cella senza finestre e senza alcuna via di uscita. Solo aria stagnante e lenta agonia. La reclusione forzata ti costringe a condividere ogni singolo istante della tua quotidianità con il partner.

È già da tempo che le cose tra di voi non vanno bene e adesso, che non hai alcun modo di distrarti o startene un po’ per conto tuo, hai la sensazione di essere una bomba a orologeria, pronta a esplodere da un momento all’altro. Quei problemi che prima non emergevano, perché ognuno poteva divincolarsi con le proprie libertà, adesso vengono esasperati. Ogni piccolo gesto del partner diventa un valido pretesto per vomitarsi tutta la frustrazione e l’insofferenza covata per poi alzare un muro di indifferenza a prova di incomunicabilità.

Ti senti paralizzato, ti sembra di non avere alcuna possibilità di scelta né di azione. Avverti l’amaro sapore della rassegnazione e continui a ripeterti, quasi come un mantra: “Questo è il nostro rapporto, non c’è più niente da fare e io non so come uscirne, specie in questo periodo così incerto”.

L’amore a distanza

Abbandonarsi in un lungo abbraccio è il primo desiderio delle coppie innamorate e affiatate ma anche il preludio degli amori appena sbocciati e di quelli ritrovati.

Nell’arco di poche ore, un decreto ha lanciato misure ristrettissime costringendo tantissime coppie, già distanti per motivi lavorativi o residenziali, ad affrontare una prova durissima. Ti sei sentito così, come quando in una notte d’estate nasceva il Muro di Berlino, la famigerata barriera che ostacolava legami familiari e affettivi, d’un tratto barbaramente separati .

In questo scenario hai avvertito ansia e smarrimento. Da una parte, la tua relazione appesa al filo di una connessione, dall’altra la triste condizione di prorogare qualsiasi occasione di incontro, di trasferta o ricongiungimento a data da destinarsi. Whatsapp, Skype, Zoom e tutte le piattaforme di condivisione disponibili accorciano di sicuro le distanze, ma quello che manca spesso è la privacy, specie se condividi l’appartamento con la tua famiglia, il tuo coinquilino o i tuoi figli.

Il dolore e l’assenza della persona amata è innegabile. Se poi non sei abituato a un amore a distanza e ai suoi lunghi periodi di tempo senza alcun contatto fisico è ancora più frustrante imparare a conviverci. La tua mente comincia a produrre solo pensieri negativi che inevitabilmente si ripercuotono sulla tua relazione.

Sei stanco e affranto: hai depennato quella fantastica vacanza programmata, sospeso la data delle nozze, fermato i lavori di ristrutturazione del vostro appartamento. Tutto è fermo. Tutto tace. Non è facile gestire l’incertezza del futuro.

L’amore finito

Una relazione tormentata, sofferente e per questo terminata. Che tu abbia lasciato o che tu abbia subìto la decisione del partner, ti sei ritrovato a sperimentare un distacco più difficile del solito, in quanto non solo ponderato ma rafforzato dal lockdown.

La tua quotidianità e le tue abitudini sono state spazzate via dal Covid. L’appartamento in cui, fino a ieri risuonava la sua voce, è improvvisamente silente, il letto ti sembra eccessivamente spazioso, il bagno è sempre libero e in cucina è attivo solo il microonde. Tutto è rimasto al suo posto, ti sembra di vivere in un sepolcro monumentale.

Sei emotivamente vulnerabile, in apnea. Dentro di te, cresce ogni giorno un grande senso di smarrimento. Hai l’amara sensazione di vivere un momento sospeso che non fa che prolungare la tua sofferenza per non poter riprendere in mano la tua vita: nessun chiodo scaccia chiodo, nessuna serata di svago, nessun nuovo taglio di capelli. Solo tanto silenzio assordante.

L’amore cercato

Non solo non vivi una relazione, ma ti è stata negata l’occasione di uscite, di incontri e di eventuali frequentazioni. Il Coronavirus ha inciso persino sulla sfera sessuale, derubricandola e lasciandola sospesa per un tempo indefinito.

Diciamocelo, non è che fosse proprio una passeggiata conoscere una persona e iniziarci una frequentazione, specie se applichi il filtro dell’“anti caso umano”. Figuriamoci, in piena pandemia, in preda a un virus che non solo allontana ma che ci rende diffidenti nei confronti dell’altro. Nessun contatto fisico. Nessun abbraccio. Nessun bacio. La condivisione dei corpi, fondamentale in un rapporto, è assolutamente sconsigliata.

Più passano i giorni e più avverti il bisogno di flirtare, di sentirti attraente e desiderato. Allo stesso tempo, aumenta la paura del contagio che frena proprio quella spinta emotiva e sessuale. Sei in trappola. Vivi pulsioni contrastanti, un mix di desiderio, tristezza, rabbia e noia. Un giorno sei tentato di aprire quell’app dating di cui hai spesso sentito parlare, quello dopo ti ritrovi a rispolverare su Whatsapp una vecchia conversazione con la persona frequentata lo scorso anno. Ti sembra una schizofrenica gara di Formula 1, tra accelerate e pitstop, mentre le notizie là fuori continuano a urlare un futuro incerto.

Cosa puoi fare?

Alla luce di questi scenari, è innegabile come il lockdown abbia imprigionato amanti nelle stesse mura, separato coppie consolidate in case diverse, gettato nello sconforto single e reduci di relazioni finite. Siamo stati obbligati al distanziamento sociale con tutte le sue conseguenze. Ci sentiamo fragili e vulnerabili, alle prese con una vera e propria crisi esistenziale. Tuttavia, non siamo in trappola, come crediamo. La crisi può trasformarsi in opportunità per trovare un equilibrio nuovo, ad un livello superiore.

E allora, quali sono le opzioni?

Puoi aggrapparti in maniera ossessiva al pensiero frustrante di ciò che ti angoscia, ma sarai come un insetto intrappolato nella resina.

Oppure, puoi accettare questo periodo difficile e ricordare che i momenti carichi di incertezze capitano, ma tu puoi uscirne più rinvigorito.

Con un percorso dedicato di coaching, puoi, ad esempio, allenarti a modificare la percezione che hai delle frustrazioni, capire che ci sono dei limiti, che siamo piccola cosa rispetto alla potenza della natura. Puoi, insomma, fare un passo avanti: come uomo, come donna e come essere umano.

La prudenza nei contatti, e quindi nelle relazioni, può rappresentare una sorta di finestra percettiva sul tuo mondo interiore, alla ricerca della versione più autentica di te stesso. Fin quando guarderai da quella finestra sarai più consapevole. E forse più coerente.

Cosa ne pensi a riguardo? Scrivilo nei commenti. Se poi desideri approfondire questo argomento, contattami in privato. Sarò lieta di confrontarmi con te.


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