Claudia Iaculli

Ciao,

Mi chiamo Claudia e credo che, nonostante tutto, “ l’amore è una cosa meravigliosa“.

Sono una love coach, o meglio una life coach specializzata in “pronto soccorso emotivo”. Un termine che da solo riesce a sostenere il suo valore.

Mi piace pensare di essere un coach di strada che, oltre ad aver frequentato una vera e propria scuola di coaching, la Corporate Coach U Italia, fonda principalmente tecniche e competenze su esperienze realmente vissute sulla propria pelle e, già, a volte su quella degli altri; credo che il bagaglio esperienzale sia imprescindibile.

Gli strumenti del mio viaggio, quelli fondamentali, sono un’ottima capacità di ascolto contestuale e una spiccata dote nel pensare in maniera laterale, non convenzionale.

Dicono che prosperare nel caos sia possibile e, credetemi, è proprio così.

Le relazioni amorose sono universali, piacevoli ma anche cariche di aspettative che spesso vengono deluse, trascinando gli attori coinvolti nel baratro.

Anche io non ho potuto evitare la morsa di dolore e angoscia che ci attanaglia dopo una storia finita male e della cui fine non siamo responsabili in quanto a decisione.

Dieci anni fa, vivevo a Roma, la città eterna (almeno lei), era per me il top di gamma, piena di meraviglie, magia e storia.

Ed eccolo che arriva. Un ragazzo gentile, per certi versi sognatore come me.

Cominció a corteggiarmi in maniera serrata ma piacevole ed io, inizialmente coriacea a lasciarmi andare, dovetti cedere, inevitabilmente.

La nostra storia è durata cinque anni e negli ultimi due abbiamo convissuto. Andava tutto bene, almeno apparentemente, finché un giorno mi disse: “credo di non amarti più”.

Fu un gancio volante nello stomaco e poi più su, proprio dritto al cuore.

La decisione migliore, che ho creduto di poter prendere allora, fu quella, dopo altri due mesi di inutile agonia, di lasciare tutto: casa, lavoro, città e tutta quella vita brulicante di affetti che mi ero costruita nel tempo.

Ero disorientata e distrutta.

Credo che in quel momento, la differenza, l’abbiano fatta in primis la mia famiglia e le persone più care; poi per caso, in una discussione con un’anima bella, ho incontrato il coaching.

Da lì è stato un attimo. Con il pieno sviluppo della coscienza del se’, tutte le consapevolezze hanno cantato in coro il superamento di quella insopportabile sofferenza.

Ed eccomi qui, a raccontarvi che si sta bene per davvero quando non si smette mai di trovare il modo, di trovare la strada, di sentire in maniera non convenzionale.

Adesso, attraverso questo percorso, voglio portare te verso la “consapevolezza emotiva”.